“Volere la botte piena e la moglie ubriaca”: scopriamo l’origine di un detto che ci viene tramandato dagli antichi romani.
Nella lingua italiana esistono molti modi di dire che condensano in poche parole verità universali, contraddizioni umane e critiche sociali (come ad esempio “avere la coda di paglia“). Uno dei più noti è sicuramente “volere la botte piena e la moglie ubriaca“, un’espressione colorita che da secoli ci aiuta a descrivere quelle situazioni in cui una persona vorrebbe raggiungere un risultato senza però fare alcun sacrificio. Ma da dove arriva questo detto? Scopriamo tutto quello che c’è da sapere sulla sua origine.
- Origine: dal latino
- Quando si usa: per criticare scherzosamente chi vuole ottenere un risultato senza impegno o rinunce.
“Volere la botte piena e la moglie ubriaca”: l’origine
Secondo le fonti più accreditate questo proverbio sarebbe stato tramandato dagli antichi romani. Questa espressione infatti ha origini contadine: “volere la botte piena e la moglie ubriaca” significa voler godere dei vantaggi del vino ( perchè secondo la cultura popolare una donna ubriaca è più incline a concedersi) ma al tempo stesso non voler consumare un’importante risorsa.

Il detto quindi denuncia la contraddizione tra voler mantenere intatte le proprie scorte e, contemporaneamente, usufruirne. In senso figurato, viene utilizzato per criticare atteggiamenti ipocriti o richieste illogiche e il comportamento di chi vuole ottenere tutto, senza rinunce o conseguenze.
L’uso moderno dell’espressione
Nel linguaggio quotidiano, il proverbio viene usato per sottolineare l’irrazionalità di certe pretese. Ad esempio, si applica a chi desidera guadagnare molto senza lavorare oppure a chi vuole una relazione senza impegni ma con tutti i vantaggi di stare in una coppia. È una critica ironica e pungente, che riflette la consapevolezza che nella vita reale, spesso, per ottenere qualcosa bisogna rinunciare ad altro.
In sintesi, “volere la botte piena e la moglie ubriaca” resta un’espressione efficace per raccontare la tendenza – molto umana – a desiderare l’impossibile, senza accettare compromessi. Un proverbio che, pur con un linguaggio d’altri tempi, resta attuale anche nella società contemporanea.